Peeling: uno per ogni esigenza

È uno dei trattamenti più versatili in medicina estetica . Il peeling, dal verbo “to peel“, sbucciare, provoca una rimozione più o meno considerevole degli strati cutanei. Ma non solo. Perché oltre ad esfoliare, il peeling ha anche una funzione stimolante. Le sostanze utilizzate infatti innescano la produzione di fibre elastiche, collagene e glicosaminglicani, molecole in grado di trattenere acqua. È quindi un trattamento particolarmente indicato quando si desidera ottenere un ringiovanimento della pelle. In generale è un trattamento eseguibile solo in autunno e inverno e, in tutti i tipi di peeling, è necessaria una fotoprotezione totale rigorosa dopo il trattamento, per evitare l’iperpigmentazione post-infiammatoria.

I peeling superficiali

Esistono peeling superficiali, medi e profondi. Il peeling superficiale agisce sullo strato più esterno, lo strato corneo. Rimuove le cellule devitalizzate che si depositano sullo strato superficiale protettivo della cute, togliendo luce e omogeneità all’incarnato. Questi trattamenti vengono chiamati anche “peeling della pausa pranzo” per il veloce recupero post-trattamento. L’azione levigante è superficiale, si può ottnere una riduzione di irregolarità e dilatazione dei pori, al fine di rendere la cute visibilmente più compatta e levigata. Aiuta inoltre a rallentare il processo di invecchiamento Se poi si associano altre sostanze, come depigmentanti o antiossidanti, l’effetto si estende e oltre all’azione esfoliante si può ottenere un effetto schiarente. Le sostanze più utilizzate sono acido glicolico, salicilico, piruvico, azelaico, retinoico, tricloroacetico.

Sempre supericiale è anche il peeling all’acido salicilico è utilizzato specialmente per le pelli grasse, data l’ottima azione su comedoni e lesioni acneiche. Si utilizza con concentrazioni variabili, a seconda del tipo di pelle o dell’azione più o meno profonda che si intende ottenere. Una seduta non basta, ma ce ne vogliono almeno 3 o 4.

Esiste poi un pelling particolare, chiamato soluzione di Jessner, che contiene un mix di sostanze (tra cui resorcinolo e acido lattico) che ha proprietà schiarenti e leviga la pelle per cui è adatta in presenza i macchie cutanee non troppo profonde e rughe superficiali.

Se l’esfoliazione è media

Se gli inestetismi sono più accentuati, il medico può dedciere di intervenire più in profondità, con i cosiddetti peeling medi in grado di arrivare fino alla giunzione dermoepidermica e al derma superficiale. Le sostanze utilizzate in alcuni casi sono le medesime dei peeling superficiali, ma a concentrazioni maggiori: rossore e maggiore esfoliazione sono effetti collaterali da tenere in conto per qualche gionro. Si ottiene così una stimolazione maggiore a produrre nuove fibre elastiche: l’effetto ringiovanimento è evidente.

Quando occorre andare in profondità

Se la pelle è segnata da cicatrici o rughe molto profonde, il peeling medio non è sufficiente. Occorre intervenire con un trattamento che va eseguito con particolari precauzioni, ossia in sala chirurgica e in anestesia perché provoca la distruzione del derma papillare fino quasi ad arrivare allo strato più profondo. Ovviamente rossore, gonfiore ed eritema persistono per diversi giorni. Il ringiovanimento che si ottiene, anche in termini di compattezza cutanea e distensione delle rughe è molto evidente, in alcuni casi paragonabile a un lifting.