Per cancellare dal viso il grigiore dei mesi invernali, il trattamento più indicato in questa stagione è un peeling che non sia fotosensibilizzante, che sia cioè compatibile con l’esposizione ai raggi del sole. Il soft peeling è perfetto perché, pur rimanendo più in superficie rispetto ai trattamenti che si fanno durante l’inverno, è in grado di esfoliare e levigare efficacemente la cute. Inoltre, a seconda delle sostanze utilizzate, può avere un effetto sebonormalizzante, schiarente, antiaging, idratante.

Le sostanze più utilizzate per i soft peeling sono gli alfa e beta idrossiacidi (conosciuti anche come “acidi della frutta”).

Gli alfa-idrossiacidi (AHA) più importanti sono: acido glicolico ricavato da canna e barbabietola da zucchero; lattico da latte fermentato, mirtilli, ananas; tartarico dall’uva acerba; citrico dagli agrumi; malico da mele, fragole, papaya e mandelico dalle mandorle. Tra i beta-idrossiacidi (BHA) il più usato è l’acido salicilico, che deriva dal salice. 

Che differenza c'è tra i due tipi?

Gli AHA sono idrosolubili ed hanno molecole più piccole e maggiormente “penetranti”.

L’acido salicilico invece non è solubile in acqua ma in alcol e olio e ha molecole più grandi che restano più in superficie. Se nei cosmetici gli idrossiacidi sono presenti in concentrazioni comprese tra il 2 ed il 10%, nei peeling utilizzati dal medico invece possono anche oltrepassare il 50%. Inoltre, il più delle volte, lo specialista utilizza un mix di acidi esfolianti, non solo AHA o BHA, ma per esempio il retinolo, derivato dalla vitamina A o l’acido tricloroacetico.

Tra gli AHA più utilizzati c’è l’acido glicolico che, oltre ad avere un’azione idratante ed esfoliante, ha anche un effetto schiarente e per questo viene spesso utilizzato anche nei cosmetici per ridurre le macchie scure. L’acido malico è usato nei peeling depigmentanti, oltre che per il trattamento delle pelli grasse e acneiche. Rispetto ad altri, è meno irritante ed è più indicato se la cute tende ad essere infiammata. Per un’azione antiage è l’acido lattico, che stimola il ricambio cellulare a basse concentrazioni. Si trova spesso anche nei prodotti per trattare la pelle secca. Alcuni studi hanno dimostrato infatti che favorisce la produzione di ceramidi, sostanze grasse che rinforzano la barriera di protezione cutanea. 

L'acido più soft?

L’acido più soft è il mandelico: viene impiegato nel trattamento delle rughe più superficiali e ha un’azione esfoliante molto delicata.

I soft peeling richiedono più sedute, in genere 2-3 da programmare a distanza di 20-30 giorni l’una dall’altra. Dopo 2 ore ci si può tranquillamente truccare, senza irritazioni né arrossamenti.

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