Combinato o puro, è un principio attivo molto utilizzato nelle formulazioni cosmetiche. La vitamina C è preziosa per la pelle perché svolge diverse funzioni: è un potente antiossidante, svolgendo così un’azione anti age, stimola la produzione di collagene, aiuta a uniformare il colorito, regola la produzione di sebo. Nella lista degli ingredienti è indicata come acido ascorbico o come uno dei suoi derivati, per esempio ascorbil-palmitato. Ecco tutto quello che c’è da sapere con il gioco del vero e falso.
È molto resistente
FALSO
Spesso i flaconi dei sieri alla vitamina C sono di vetro scuro, perché questa molecola tende a ossidarsi con la luce e lo stesso accade con il calore. Per capire se il siero funziona si può fare un test utilizzando una mela sbucciata: su una fetta si applica il prodotto, mentre un’altra si lascia al naturale. Dopo mezz’ora si osserva il risultato: quella con la vitamina C non dovrebbe essere annerita grazie all’azone antiossidante dell’attivo.
Ne basta poca perché sia efficace
VERO
Nei cosmetici la concentrazione più utilizzata va dal 5 al 20% al massimo, ma diversi studi hanno dimostrato che anche quantità di molto inferiori, assicurano un’azione antiaging. Un altro elemento che rende la formula più efficace è il pH. Un valore corrispondente a 3, o comunque inferiore a 4, è l’ideale perché consente all’attivo di passare attraverso la barriera cutanea. Solo se la pelle è delicata, si può cercare una composizione con un pH di 5-6, più vicino a quello della pelle. Per questo è sempre preferibile optare per prodotti in cui sia indicato il pH sulla confezione.

Si deve usare dopo i 40 anni
FALSO
Tra i 20 e i 35 anni circa la concentrazione di vitamina C a livello cutaneo inizia a diminuire. La conseguenza? I fibroblasti producono un collagene di qualità inferiore che si traduce in una minore elasticità della pelle. Ecco perché già a partire dai 30 anni, ma anche prima, è utile ricorrere a cosmetici che contengono acido ascorbico. Su una pelle giovane, anziché un siero, può essere sufficiente utilizzare un fluido idratante, ideale in presenza di pori dilatati ed impurità: la vitamina C ha infatti anche un’azione astringente e purificante.

Ha anche un’azione esfoliante
VERO
La naturale acidità della vitamina C favorisce il distacco e l’eliminazione delle cellule morte a livello dello strato corneo. Bisogna però fare attenzione a non usare questa sostanza in concomitanza con troppi prodotti esfolianti. All’interno della propria skincare quotidiana non è consigliabile di applicare al massimo due formule contenenti attivi esfolianti, e mai insieme. Per esempio, se si mette un siero alla vitamina C al mattino, si può usare una crema al retinolo o agli acidi della frutta, ma alla sera.
Bisogna evitarla se si soffre di couperose
FALSO
Al contrario, la vitamina C ha un’azione antinfiammatoria e aiuta a placare i rossori. Questo perché agisce sull’endotelio, ossia il tessuto che riveste i capillari snaguigni, rinforzandoli e mantenendoli elastici. In questo modo ne previene la dilatazione a causa di stimoli quali gli sbalzi di temperatura.
Combatte le macchie
VERO
La vitamina C agisce inibendo la tirosinasi, l’enzima che stimola la produzione di melanina, evitandone così l’accumulo e favorendone il riassorbimento. Il risultato è un incarnato più luminoso e uniforme.
I risultati si vedono subito
VERO/FALSO
Se hai la pelle opaca, un miglioramento della luminosità del viso si può notare già dopo una settimana, ma per osservare una riduzione evidente dei segni dell’età, occorre più tempo. Gli studi condotti sulla vitamina C come antiage, considerano periodi di 3 mesi per valutare i risultati. In tutti i casi si è riscontrata una diminuzione delle rughe sottili, una maggiore elasticità e compattezza della pelle e un’attenuazione delle macchie scure: la vitamina C infatti inibisce la produzione di melanina, riducendo l’iperpigmentazione.